MANAGERIALITÀ FEMMINILE: creazione di KPI per monitorare il posizionamento dell’azienda sulle tematiche

La seconda fase del progetto “MANAGERIALITA’ FEMMINILE – Strumenti di analisi per lo sviluppo di nuovi modelli di governance nelle imprese italiane”, realizzata da Fondirigenti con il contributo di Federmanager e Confindustria Emilia-Romagna, Formindustria, insieme a Nomesis, Cis Unindustria Reggio Emilia, Forpin, Cisita Parma, Nuova Didactica, Fondazione Aldini Valeriani, Assoform Romagna e Il Sestante Romagna in qualità di partners progettuali, si è focalizzata sulla definizione di un set di indicatori che descrivano i fattori bloccanti endogeni ed esogeni per la costruzione di un contesto aziendale women friendly, ma anche di azioni di miglioramento con nuovi indicatori target da raggiungere.

In particolare, è stato somministrato un questionario che ha visto un totale di 108 rispondenti, il cui obiettivo è stato quello di analizzare il posizionamento delle aziende rispetto alla managerialità femminile e l’empowerment femminile individuando la tipologia di presidio all’interno dell’organizzazione, il grado di prontezza rispetto agli stereotipi culturali e organizzativi, le principali politiche messe in atto e le loro caratteristiche.

Sono stati poi organizzati 6 focus group con lo scopo di individuare dei modelli italiani maggiormente valorizzanti la managerialità femminile e l’empowerment femminile e quindi ostacoli e fattori di rischio per l’implementazione.
A questo proposito è stato chiesto ai partecipanti di riflettere su quali siano gli ostacoli a livello organizzativo che impediscono la creazione di una funzione che si occupi di tematiche relative alla parità di genere, empowerment femminile e valorizzazione delle diversità.

L’analisi delle risposte fornite dai partecipanti ai focus group sulla questione ha rivelato DIVERSI OSTACOLI RICORRENTI che vengono qui sintetizzati:

  • Convinzione da parte dell’organizzazione della pre-esistenza della parità di genere
  • Sovrapposizione del ruolo con il dipartimento delle risorse umane
  • Ostacoli culturali
  • Influenza del settore economico e delle dimensioni dell’impresa
  • Bias cognitivi
  • Assenza di un requisito normativo
  • Basso numero di donne in determinati settori
  • Difficoltà a scardinare un meccanismo
  • Rischio di non trovare la persona adatta
  • Ostacolo da parte della direzione generale

In un secondo momento è stato chiesto ai partecipanti di pensare a POSSIBILI SPUNTI SU COME RIMUOVERE GLI OSTACOLI. Di seguito, le proposte emerse:

  • Cambiamento dello stile di leadership e riflessione sul ruolo femminile nell’azienda
  • Leva sulle tematiche etiche e dati concreti attraverso la trasparenza
  • Strumenti di analisi interni all’azienda
  • Incentivi legislativi
  • Coinvolgimento della direzione o top management e creazione di una funzione di sostenibilità sociale
  • Rapido passaggio generazionale e orientamento degli studenti sul mondo lavorativo
  • Cambio di approccio culturale e continuità nel portare avanti il tema
  • Lavoro sulla sensibilizzazione locale
  • Programmi per talenti femminili
  • Importanza delle tecnologie

I KPI: COME MONITORARE IL POSIZIONAMENTO DELL’AZIENDA SUI TEMI DELLA MANAGERIALITÀ FEMMINILE E INDIVIDUARE EVENTUALI AZIONI DI MIGLIORAMENTO?

Sia dall’indagine che dai focus group è emerso come le aziende non siano ancora sufficientemente pronte ad affrontare le sfide legate alla crescita della managerialità e leadership femminile, evidenziando soprattutto una mancanza di approccio sistemico al tema sia rispetto alla valutazione del proprio posizionamento, sia rispetto alla pianificazione delle attività e azioni da svolgere (formazione compresa), sia rispetto alla verifica e rendicontazione degli impatti. Sicuramente si stanno implementando delle politiche di azione ma queste vanno supportate da un piano strategico di azione che permetta di gestirne adeguatamente la pianificazione e verifica di obiettivi, elementi, impatti e miglioramenti.

E’ infatti emerso che solo il 5% dei rispondenti ha segnalato come l’impatto delle politiche sia misurato tramite KPI, mentre il 72%  ha indicato che non vengono adottati KPI e il 23% dei rispondenti non sa. Questo è un dato critico perché l’adozione di KPI siano essi qualitativi, quantitativi o misti permette una visione e fotografia della situazione sintetica e sufficientemente oggettiva per poter valutare l’evoluzione dei risultati e pianificare al meglio il percorso di crescita.

Sulla base di quanto raccolto sono stati identificati dei KPI  utili a descrivere il posizionamento aziendale sui temi della managerialità femminile, empowerment femminile e diversity.

I KPI individuati aiutano le imprese a comprendere il proprio posizionamento rispetto ai seguenti ambiti:

  • CULTURA
  • GOVERNANCE E ORGANIZZAZIONE
  • PROCESSI ORGANIZZATIVI
  • RAPPRESENTANZA ED EQUITA’ REMUNERATIVA
  • RAPPORTO PERSONA-ORGANIZZAZIONE
  • CRESCITA PROFESSIONALE EMPOWERMENT E LEADERSHIP
  • MAPPATURA STEREOTIPI ORGANIZZATIVI
  • MAPPATURA FORMAZIONE